Nella letteratura medica si è ampiamente parlato di ciò che fa male al cuore e dei metodi di prevenzione, ma questa è una novità sorprendente, che studiare fa bene al cuore e alla circolazione. L’annuncio arriva da un gruppo di ricercatori del Massachusetts che hanno raccolto i dati delle cartelle cliniche di 4.000 pazienti osservati nelle strutture sanitarie in un arco di tempo di trent’anni. Dall’osservazione è emerso che i soggetti con un grado di istruzione più alto hanno valori della pressione arteriosa più bassi rispetto ai meno scolarizzati e l’ipertensione è la principale causa di patologie cardiovascolari anche gravi. Dalla statistica è risultato che donne e uomini laureati sonomeno grassi di quelli con un livello di istruzione inferiore e fanno un uso più moderato di alcool e fumo di sigaretta, tutti elementi che, si sa, fanno male al cuore e alla circolazione e favoriscono l’ipertensione.
Nello specifico è stato osservato che i laureati hanno valori medi di pressione arteriosa inferiori di 2,6 punti rispetto ai diplomati, mentre nelle donne i dati di variazione sono risultati più sensibili con un distacco di 3,26 mm di mercurio rispetto alle non diplomate. A monte di questi risultati sta sicuramente la differenza distile di vita che, oltre ad essere legata o meno alla dipendenza da alcool e fumo, nelle persone più istruite cambia notevolmente grazie ad impieghi più soddisfacenti e alla possibilità di vivere in zone economicamente più sviluppate. Secondo il professor Eric Loucks, responsabile dell’indagine medica, soprattutto le donne con un’istruzione inferiore hanno più probabilità di soffrire di depressione e di diventare genitori single conducendo la propria vita in zone povere e al di sotto della soglia di povertà, tutti elementi che minacciano la salute del cuore (link).
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